Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Trieste Next 2022: OGS e il valore della Scienza Aperta

27 settembre 2022

Il 24 settembre il Museo Revoltella (Trieste, Italia) ha ospitato il convegno dal titolo "Crisi ambientale: sì alla scienza affidabile e condivisa, no allo spreco di risorse e alle fake news!" nell'ambito del Trieste Next 2022 Festival della ricerca scientifica . L'evento, organizzato da NODC, si è concentrato sull'importanza della Scienza Aperta.

La strategia europea e globale della conoscenza mira a costruire una società in cui le decisioni vengono prese sulla base di dati scientifici. Ma di quale scienza abbiamo bisogno per affrontare le allarmanti conseguenze del cambiamento climatico, dell'inquinamento e del degrado ambientale?

Paola Del Negro, Direttore Generale di OGS, ha introdotto l'evento e ha detto al pubblico che l'unica risposta possibile è la Scienza Aperta, che sia trasparente, condivisa, affidabile e accessibile a tutti e che rispetti la proprietà intellettuale e la riservatezza.
Elena Giglia, Responsabile dell'Ufficio Open Access dell'Università di Torino, parla dei principi cardine della Scienza Aperta come l'open source, il libero accesso ai dati e alle pubblicazioni, la partecipazione dei cittadini attraverso la Citizen Science. Spiega che:"La pandemia COVID19 ha dimostrato che sono necessari i dati, non solo i risultati scientifici. I dati servono subito e accessibili a tutti per garantire progressi più rapidi".
P. Del Negro ha detto che OGS ha investito nei principi della Scienza Aperta da oltre dieci anni e negli ultimi anni ha costantemente aumentato i suoi sforzi nei settori della ricerca marina, della geofisica, della sismologia e della ricerca polare.
In questo contesto, Alessandra Giorgetti, responsabile del National Oceanographic Data Centre, ha ricordato i principali passi compiuti da OGS a partire dagli anni '80 per raccogliere, standardizzare, controllare e salvaguardare i dati marini e renderli liberamente disponibili attraverso infrastrutture europee di dati come SeaDataNet e EMODnet. Nella sua presentazione, ha anche spiegato l'importanza di favorire le sinergie tra attività interconnesse quali il monitoraggio ambientale e la gestione dei dati, come promosso dal progetto EUROqCHARM di Horizon 2020.
Mauro Bastianini, ricercatore CNR, ha confermato la necessità che i dati siano reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili, e ha ribadito con molti esempi l'importanza dell'interazione tra istituti per studiare il Pianeta nel suo insieme, in modo olistico e senza una rigida divisione in campi o discipline.

La scienza aperta è ora il prerequisito e l'approccio standard al processo scientifico per affrontare il cambiamento climatico e gli impatti negativi sull'ambiente e sulla salute umana.

Guarda